VENERDI' SANTO - Processione del Cristo Morto (Torca)

È la Confraternita di S. Filippo Neri, quella più a occidente della penisola sorrentina, che organizza una processione nella Settimana Santa, e propriamente il Venerdì Santo sera. Questa iniziativa si deve al vecchio parroco Mollo che la promosse favorendola con una statua del Cristo Morto in cartapesta.
L'usura del tempo (forse anche un po' di trascuratezza) suggerì di sostituire quella statua con un'altra in legno, che l'attuale parroco, Don Mario Cafiero, realizzò con il contributo del popolo torchese.
Come tutti gli altri riti similari la processione inizia verso l'imbrunire e presenta anch'essa delle differenze: è aperta dai «fanciulli cattolici» della parrocchia con il loro «gagliardetto», seguiti dalle Associazioni di Azione Cattolica (giovani e donne) e, poi, dalla Confraternita in saio nero.
Sono i confratelli che recano in processione i «martìri» ed i «lampioni». La parte finale della processione è composta da un gruppo di fanciulli che portano sulle spalle la «croce», dalla statua del Cristo Morto (adornata di luci e fiori), dalla banda musicale, da un coro di ragazzi e giovani ed, infine, dalla venerata statua della Addolorata (anch'essa adornata di fiori e luci), seguita da un folto gruppo di donne in preghiere.

Questa processione della Confraternita di S. Filippo Neri non ha il coro del «Miserere», ma in sua vece ha il già detto coro di voci bianche, che canta l'inno «Al Calvario», nello stesso testo della Confraternita del Crocifisso di Meta (anch'essa officiante il Venerdì sera), che così inizia:


Del Calvario sull' erta pendice
Il Dator della vita s'immola
Col suo sangue dell'Uomo infelice
Ei cancella la colpa fatal
A raccogliere l'estrema parola
Del Suo figlio morente una madre
Resta immota tra barbare squadre
Come vinta da colpo fatal.


La processione raggiunge le confinanti parrocchie di Pastena e di S. Agata, nelle cui chiese, fra devote masse di folla, il parroco svolge un appropriato discorso, rientrando poi a Torca ove, fra la commozione generale, i partecipanti ed il popolo baciano il manto della Madonna e la statua del Cristo Morto a conclusione del loro rito penitenziale e quale auspicio per la festa della Pasqua di Resurrezione.




- Testo a cura di Nino Cuomo, tratto da “Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina” con illustrazioni di Bruno Balsamo, Associazione Studi Storici Sorrentini, Società Editrice Napoletana presso “La Buona Stampa S.p.a” di Ercolano, marzo 1986.
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